E perché ogni anno crescono in tanta quantità le sete e broccati, cosí di quelli che sono pagati per li tributi di diversi reami come di quelli che alle volte il Prete fa comprare, e tanti non ne consumano né possono portare per viaggio, però ogni anno ne sogliono mettere in alcune grotte cavate in montagne per questo effetto, e una n'abbiamo veduta sopra la nostra strada quando venimmo la prima volta alla corte, la qual era vicina alle porte che si chiamano, come abbiamo detto, Badabaie, appresso alcune profonde valli di sopra nominate. A questa grotta vi stanno di continuo molti guardiani, e ciascuno che passa paga loro un certo dazio, il quale è deputato alli detti guardiani. Nel modo che vanno le robe e drappi di seta, cosí va il tesoro in cesti, ma piú piccioli, e coperti di cuoio e cosí serrati come quelli delle robe, ma sopra la coperta e catene e serratura è posto un altro cuoio di bue fresco e cucito con correggie del medesimo cuoio, e ivi si secca e riman forte: e questi cesti del tesoro sono infinitissimi, e vanno sempre con gran guardie, e similmente ogni anno ne sono messi molti nelle grotte, perché non ne possono tanti portare come crescono e si multiplicano ogni anno.
Questa grotta che noi abbiamo veduta era lontana tre miglia dalla casa di Pietro di Coviglian, ed egli ne diceva che l'oro che era in questa grotta saria sufficiente per comprare la metà del mondo, perché ogni anno ve ne mettevano grandissima somma, e mai non ne ha veduto cavare. E quanto alle sete e broccati, diceva Pietro di Coviglian che molte volte ne cavavano per donare alle chiese e monasteri, sí come fu fatto tre anni avanti il nostro arrivare, che il Prete mandò grandissime offerte in Gierusalem di broccati e sete, cavati dalle grotte per la gran quantità che ve n'era: e furno tante che coprivan li muri della chiesa del Santo Sepolcro; vi mandò anco dell'altro oro.
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