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      E perché li marinari non vogliono portar corpi morti nelle navi, però il detto Antonio fece far una fossa dietro all'altar grande e fece vista di metter la cassa in quella: nondimeno la fece portar nella sua nave, della quale egli era capitano. Il tempo che noi stemmo quivi in Cochin si consumò tutto in caricar tre navi di pepe, garofoli, e bisognava andar da Cananor a Cochin, che è il viaggio di novanta miglia, a pigliar il gengevo e vettovaglie di biscotti, pesce insalato e vino di palma e polvere, e cosí si ritrovarono tutte tre le navi nella fortezza di Cananor, nell'entrare del mese di gennaio.
     
     
      Del cammino che noi facemmo da Cananor in Lisbona, e di quello che ci accadde per cammino.
      Cap. CXLIIII.
     
      Della prima nave che arrivò in Cananor, di quelle che avevano caricato in Cochin, ne era capitan Tristan Vaz di Vega, e sopra quella vi andava don Rodrigo di Lima e Zagazabo ambasciador del Prete: e fu la prima che caricasse di gengevo, biscotto e pesce, e si partí alli quattro di gennaio 1527 per Portogallo. La nave di Antonio Galvan, nella quale io andava per amicizia, si partí alli XVIII, e la terza si partí alli XXIX. E ce n'andammo per lo mar grande, e non ci vedemmo l'una e l'altra se non alli duo del mese di aprile, che un giovene che dormiva nella gabbia disse che egli vedeva una nave per poppe e un'altra per prora: e cosí ci aspettammo l'uno e l'altro, e fu grandissima allegrezza tra le genti di tutte tre le navi, e andammo di conserva fina sopra l'isola di Santa Elena, che fu il giorno di Pasqua di Resurrezione, alli XXI d'aprile.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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