Il giuramento si dŕ in questo modo: vanno alla porta della chiesa con dui preti che hanno dell'incenso e del fuoco, e quel che ha da giurare mette la mano sopra la porta della chiesa, e li preti gli dicono che debbia dir la veritŕ, dicendo: «Se tu giurerai il falso, come il lione inghiotte la pecora nel bosco, cosí l'anima tua sia inghiottita dal diavolo, e sí come il grano č macinato sotto le macine, cosí le tue osse siano macinate dal diavolo, e sí come il fuoco abbrucia le legne, cosí l'anima tua sia abbruciata nel fuoco dell'inferno». E quel che giura a ciascuna di queste interrogazioni dice «Amen». «Ma se tu dirai la veritŕ, la vita tua con onor sia prolongata, e la tua anima vada in paradiso con li beati»; e dice «Amen». Il che finito, gli fanno dire la testimonianza.
Niuna persona siede in chiesa, né vi entrano calzati, né sputano, né vi lassano entrare alcun cane né altro animale. Si confessano stando in piedi, e cosí ricevono l'assoluzione. Cosí dicono gli offizii nelle chiese delli canonici come di frati, li quali non tolgono moglie, ma li canonici e preti sí, e quando vivono insieme, li canonici vanno a mangiare a casa loro, ma li frati tutti in comune. Li lor maggiori si dimandano licanati, e li figliuoli de' canonici restano canonici, ma dei preti no, se non sono ordinati dal lor abuna. Non si pagano decime ad alcuna chiesa, vivono di gran possessioni che hanno le chiese delli monasteri, e se alcun fa citare un prete, la giustizia si fa avanti un giudice secolare.
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