Perché ho detto che non seggono nelle chiese, però dirò che di fuori delle porte di quelle vi sono poste sempre gran numero di crozzole di legno, come son quelle con le quali si sostentano gli storpiati, e ciascuno piglia la sua e si appoggia fin che dicono gli offizii. Tutti li libri loro, che sono assai, sono scritti in carta pecora, perché di carta bambagina non ne hanno; e la scrittura è di lingua tigia, che è abissina, della prima terra nella qual cominciarono a farsi cristiani.
Tutte le chiese han due cortine, una appresso l'altar grande con campanelle, e di dentro di questa cortina non vi entrano se non i sacerdoti; vi è poi un'altra cortina al mezzo della chiesa, e nella chiesa non vi entrano se non persone che abbiano gli ordini sacri. E molti gentiluomini e persone onorate si fanno ordinare per poter intrar in chiesa.
La maggior parte de' monasteri son posti sopra monti alti overo in qualche profonda valle: hanno grandi entrate e iurisdizioni, e in molti non mangiano mai carne tutto l'anno. Del pesce anco ne mangiano poco, per non saperlo pigliare.
In tutte le mura delle chiese sono pitture del nostro Signore e della nostra Donna e degli apostoli, profeti e angeli, e in ciascuna vi è san Giorgio. Non hanno figura alcuna di rilievo; non vogliono che si dipinga Cristo crucifisso, perché dicono che non sono degni di vederlo in quella passione. Tutti li frati, preti e signori portano la croce in mano di continuo; il popolo minuto la porta al collo.
Ogni prete porta sempre un cornetto di rame pieno di acqua benedetta, e dove vanno, sempre è lor dimandata l'acqua e la benedizione, e lor gliela danno; e avanti che mangino gittano un poco d'acqua, e cosí nel vaso dove beono.
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Donna Giorgio Cristo
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