Le lettere di costui, scritte in lingua abissina primamente, poi in quella di Portogallo e della portoghese nella latina erano state tradotte, le quali tutte per il domestico secretario del prefato santissimo signor nostro furno in presenza lette, e dipoi in lingua toscana sono state descritte.
Lettere del serenissimo don Giovanni, re di Portogallo, al santissimo signor nostro papa Clemente Settimo, con la inscrizione sotto scritta.
Al santissimo in Cristo padre, beatissimo signore s. papa Clemente VII, per divina providenza della chiesa d'Iddio universal presidente.
Al santissimo e beatissimo in Cristo padre e signore, il devotissimo figliuolo Giovanni, per Dio grazia re di Portogallo e degli Algarbi di qua e di là dal mare in Africa, signore di Ghinea, della navigazione, del commerzio d'Etiopia, Arabia, Persia e India, dopo gli umili baci de' santi piedi. Santissimo in Cristo padre e felicissimo signore, considerando il re, signore e padre mio, quanto fosse per esser grato a Iddio se le remotissime regioni dell'Etiopia e India, le quali per fama, e quella ancor molto dubbia, erano conosciute, con diligente investigazione delle armate de' cristiani fossero ricercate, subito dal principio del ricevuto regno manḍ molti capitani e suoi suggetti ad investigar quei luoghi con buone armate e possenti navi, accị che i Mori e i gentili di quelle regioni conoscessero la verità della religione cristiana, e cosí aperto il cammino, se altri popoli si ritrovassero che Cristo adorassero, sí come per comun parere credea potersi ritrovare.
| |
Portogallo Giovanni Portogallo Clemente Settimo Cristo Clemente VII Iddio Cristo Giovanni Dio Portogallo Algarbi Africa Ghinea Etiopia Arabia Persia India Cristo Iddio Etiopia India Mori Cristo
|