E quando le vostre genti arriveranno a quelle riviere, io subito in tempo mi presenterò loro col mio esercito. E perché ne' miei confini non vi è cristiano alcuno, né vi si veggono chiese, io concederò a' vostri uomini il poter abitar quelle terre, che sono vicine al dominio de' Mori: per tanto è necessario che diate compimento alli vostri buoni principii. Fra questo mezzo mandatemi degli artefici periti di fare imagini d'oro e d'argento, fabri di rame, ferro, stagno, piombo, e maestri che stampino libri della nostra lingua a uso della chiesa; ancora chi sappia lavorar d'oro e indorare altri metalli: e tutti saranno da me in casa mia onoratamente trattati, e se vorranno partirsi darò loro largamente la mercede delle loro fatiche, e giurovi per Giesú Cristo figliuolo di Dio che ogni ora che vorranno liberamente gli lassarò partire. Dimando queste cose confidentemente, e so che mi amate molto: testimonio buono me n'è stato l'aver tanto onorato e accarezzato Matteo e mandatolo indietro; e però mi affatico d'impetrar queste cose da voi, né di ciò voglio che spesa alcuna vi venga, perché io pagherò ogni cosa, e quello che 'l figlio al padre dimanda non se gli deve negare: voi sete il padre mio e io sono il vostro figliuolo, e siamo insieme congiunti come una pietra con l'altra in un parete, e cosí noi due consentiamo con un cuore in un amore di Cristo, che è capo del mondo. E quei che sono con lui, assomiglia alle pietre che sono nel muro congiunte. Amen.
Lettere del medesimo serenissimo David, re dell'Etiopia, al serenissimo Giovanni, re di Portogallo, del MDXXIIII, di lingua abissina nella portoghese, e della portoghese nella latina e poi toscana tradotte.
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