Oltre di questo, io ho in grande venerazione il tempio di Gierusalemme, dove spesso le debite offerte mando per li nostri peregrini, e molto piú belle e opulente mandarei, se non fussero li viaggi infestati da li Mori e dagl'infedeli, i quali, oltre che tolgono i presenti e li tesori alli miei messi, impediscono ancora che non passino liberamente: che se fosse aperto il viaggio, io verrei in familiarità e commerzio della chiesa romana come fanno gli altri re cristiani, alli quali io non sono inferiore, e cosí come loro credono, cosí anche io confesso una fede retta e catolica chiesa, e credo sinceramente nella santa Trinità e in uno Dio, la verginità di nostra Signora Vergine Maria, tengo e osservo gli articoli della fede, come dagli apostoli sono stati scritti.
Al presente il nostro Signore Dio, per mano del potentissimo e cristianissimo re Emanuele, ha aperto il viaggio, acciò che insieme per ambasciarie ci possiamo cognoscere, e in fede congiunti cristiani con cristiani servire a Dio. Ma essendo li suoi ambasciadori nella corte nostra, ne fu nunciata la morte sua, e che 'l suo figliuolo (che è fratello mio) Giovanni avea pigliato lo scettro del regno paterno, onde, sí come per la morte del padre io ne aveva sentito grandissima doglia, cosí per la felice successione del figliuolo nel regno maravigliosamente mi sono rallegrato, di sorte che spero che, avendo congiunti gli eserciti e forze nostre, e potremo e per mare e per terra per le provincie de' pessimi Mori aprir la strada, e con tanta furia andaremo loro adosso che gli scacciaremo delle lor sedie e regni, e cosí potranno commodamente li cristiani andare al tempio di Gierusalemme e ritornare a lor buon piacere.
| |
Gierusalemme Mori Trinità Dio Signora Vergine Maria Signore Dio Emanuele Dio Giovanni Mori Gierusalemme
|