E certamente colui mi pare essere beato la cui memoria, scolpita nelle lettere, si conserva nella santa città di Roma e nella sedia di san Pietro e Paulo, perché questi sono i signori dei cieli e giudici di tutto 'l mondo. E perché cosí io credo, perciò mando queste lettere, per acquistarmi la grazia presso a vostra Santità e al vostro santissimo concistoro, acciò che indi mi venga la santa benedizione e 'l crescimento di tutti i beni.
Strettamente ancor prego vostra Santità mi voglia mandare qualche imagine de' santi, e massimamente della beata Maria Vergine, acciò che spesse volte mi sia in bocca e nella memoria il nome di vostra Santità, e del continuo prender mi possi piacere dei vostri doni. Per tanto ancora con grande instanzia vi chieggio mi mandiate uomini dotti delle sacre lettere, e gli artefici che faccino le imagini, e similmente le spade e arme da combattere d'ogni sorte, e anco li scultori dell'oro e dell'argento, e maestri di legnami, specialmente gli architetti, che faccino le case di pietra, e che sappiano tirar le tegole di piombo e di rame da coprire i tetti delle case. Oltre a questi averemo ancora assai cari quei che sanno lavorare il vetro e fare instrumenti musici, e quelli ingegnosamente e dottamente sonare, e con questi ancora sonatori di flauti e di trombe. Ma detti artefici vorrei che dalla casa vostra mi mandaste, over, se voi ne avete in casa carestia, vostra Santità gli potrà avere facilmente dagli altri re vostri figli, percioché tutti subito ai vostri comandamenti e cenni obbediscono.
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