Questi, arrivati che saranno a me, saranno tenuti in sommo onore, secondo che meriterà la scienza di ciascuno, e dalla mia liberalità e cortesia riceveranno ampla e grande mercede; e se alcun di loro desidererà tornarsene a casa sua, si partirà abbondantemente premiato come a lui piacerà, percioché non sono per ritener alcuno contra sua voglia, quando arò ricevuto qualche frutto dalla sua industria.
Ora bisogna passare a ragionare dell'altre cose. Io vi dimando, santissimo padre, perché non esortate li re cristiani vostri figli che mettino giú l'arme e che voglino, come si conviene alli fratelli, essere insieme concordi? poi che essi sono le tue pecore e tu il lor pastore. E sa molto bene la Santità vostra quel che l'Evangelio comanda quando dice: «Ogni regno in se stesso diviso si disfarà», perché, se li re cristiani con gli animi uniti e con ferma lega si accorderanno, assai facilmente dissiparanno li macomettani e tutti gli altri infedeli, perché felicemente andando lor addosso, guasteranno e ruineranno la sepoltura del falso e maladetto profeta, che è nella città di Medina. Per questo adunque mettete ogni opra che tra loro si faccia buona pace e che si stabilisca ferma lega d'amicizia, ed esortategli che mi voglino favorire e dar aiuto, perché ne' confini de' miei regni io son da macomettani mori, pessimi uomini, da ogni banda circondato. Ma essi Mori macomettani tra loro l'un l'altro si danno aiuto, e li re con li re e li signori con li signori con gran fede e constanzia contra di noi si uniscono insieme.
| |
Santità Evangelio Medina Mori
|