Democrito Abderita dice che li luoghi verso mezzogiorno non hanno nevi, sí come diceva Euripide e Anassagora, ma sí ben li luoghi verso settentrione, come è manifesto a tutti, perché la moltitudine delle nevi raccolte insieme nelle parti boreali nel solstizio iberno rimane agghiacciata, e nella state dal caldo dileguata, il ghiaccio fa gran colliquazione, e per questo si generano molte e crasse nuvole nelli luoghi piú alti, perché la esalazione in alto abbondantemente si leva; le quai nuvole poi dalli venti etesie sono spinte fino che si abbattono nelli monti altissimi del mondo, i quali dicono esser nell'Etiopia, e ivi si risolvono in pioggie, dalle quali se ne cresce il fiume, massimamente nel tempo dell'etesie. Questa ragione facilmente si può confutare se diligentemente consideraremo il tempo del crescer del fiume, percioché il Nilo comincia a crescer nel solstizio estivo, quando l'etesie ancora non soffiano, e finisce di discrescer nell'equinozio autunnale, molto innanzi del quale li detti venti sono cessati. E però, quando la certezza della esperienza distrugge la probabilità delle ragioni, si debbe ben laudare lo ingegno dell'uomo, ma non già si debbe dar fede a quelle cose che da lui son dette. Lascio di dire che si vede che l'etesie non piú da tramontana che da ponente soffiano, conciosiacosaché non solamente li venti di buora o da greco levante, ma anco quelli che soffiano da ponente maestro, sono chiamati con questo nome di etesie. Dapoi dir che li monti che sono in Etiopia siano li maggiori del mondo, non solamente è senza prova alcuna, ma neanco per effetto alcuno creder si può.
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