Maggior maraviglia è poi che, in tanto tempo che sta come fermo in un luogo, non consumi tutta la materia donde si devono far vapori, conciosiaché appresso noi, che siamo tanti distanti, vediamo la terra tanto essiccarsi, che nulle o pochissime pioggie si fanno. Per questi dubbi io penso Alessandro e gli altri esser mossi a non poter credere che quelle tante pioggie che si fanno la state nella Etiopia non abbiano la lor materia portata d'altronde; nondimeno, perché communemente si tiene il contrario, e che il sole la elevi dalli luoghi proprii di quella regione, io mi affaticherò a mostrare come ciò esser possa, e che non possa esser ad altro tempo che quando il sole corre tutto Cancro e parte di Leone.
Ma prima diremo ch'alla generazione delle pioggie ci bisognano molte cause per ordine, le quali concorrendo si fanno le pioggie, ma mancando o tutte o alcuna non si fanno. Prima ci bisogna la materia onde li vapori si possano fare, la quale è l'umido o de' mari e stagni e fiumi, o le parti della terra umide; poi ci bisogna lo agente che elevi da quello umore vapori assai, il che si fa introducendo in quell'umore tanto di caldo che sia sufficiente ad elevarlo, per il che il sole massimamente lo suol fare. Poi bisogna che li vapori elevati si unischino in certo luogo nell'aere e congreghino insieme, e faccino quel corpo stesso per l'aere che chiamano nube, la qual unione e consistenza parte fassi per la natura delle cose simili che concorrono in uno l'una con l'altra per la simpatia, parte fassi per l'antiparistasi del loco, la quale communamente è dove finisce la reflession de' raggi del sole, ove è fredezza assai, e massime se ci sono monti, i quali infreddano molto, e perché la reflession de' raggi non perviene alle sommità loro, e perché hanno della terra assai, che parte è fredda e non è scaldata come li luoghi piani, dalla qual antiparistasi si fa la consistenza e unione de predetti vapori.
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