Pagina (540/1307)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E differiscono poi queste due dalla neve, e che li vapori di che si fa la neve non si uniscono di modo che possa far goccia e acqua, ma innanzi che si uniscano nella nube si congelano cosí divisi e sparsi come si trovano, tal che sempre tra l'uno e l'altro c'è aere interposto, per il che quando discendono fanno quel corpo raro e spongoso che chiamano fiocco, che non è altro che corpo raro misto di vapori congelati e di aere; ma la tempesta non ha mistura di aere, percioché è fatta di goccia d'acqua agghiacciata prima che discenda.
      Ma degna cosa è da vedere come e per qual cagione queste diversità si facciano nelle nubi, e perché li vapori ora si uniscano e facciano goccie d'acqua, ora no; e perché, fatti goccie d'acqua, ora discendano in forma d'acqua, ora no, ma s'agghiacciano prima; e perché il verno non s'agghiacciano sí che facciano tempesta, ma neve, di state s'agghiacciano e solo faccian tempesta; e perché la pioggia stia con tutti, cioè con la tempesta la state e con la neve il verno, e donde sia che 'l verno s'agghiaccino i fiumi e le gocciole che cadono da' tetti, la neve caduta non s'agghiacci mai, se non si liquefa prima. Cominciando adunque da questo ultimo, dico che ghiaccio non è altro che acqua congelata, e per tanto quelli corpi che non son redutti in acqua o natura di acqua non si fanno ghiaccio, ma ben ponno semplicemente congelarsi. Perché adunque la neve non è acqua, ma vapore congelato con intermistione di aere, per questo non si può far ghiaccio, rimanendo in quella natura; ma liquefatta e ridutta in acqua e corpo fluido, espresso l'aere, si fa poi ghiaccio; per il che li fiumi e le gocciole che cadono si sogliono agghiacciare, ma non la neve caduta.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307