Ivi stettero un giorno, e la sequente notte partendosi e navigando giunsero a Saranga, la qual è distante stadii trecento. Fermati nel lito, andarono similmente otto stadii fra terra per pigliar dell'acqua. Di donde levatisi pervennero in Scalisi, luogo deserto, ove fu di bisogno condurre l'armata fra due grandi scogli, e tanto l'uno all'altro propinqui che le bande delle navi gli toccavano. E fatti stadii trecento, giunsero in Morontobari, dove è un porto grande di forma rotonda, profondo, sicuro dalle fortune, con la bocca stretta, detto nella lingua degli abitatori porto delle Donne, imperoché ivi primamente aveva regnato una donna. Usciti di quei pericolosi scogli, benché entrassero nell'onde di un grande e gonfiato mare, pur erano allegri avendogli trapassati, parendo loro di aver fatto cosa di estrema e incredibil fatica.
Il seguente giorno navigando ebbero dalla parte sinistra una certa isola, che tanto si appressava al lito che il mare interposto pareva che fosse a modo di un canale: quella navigazione fu di stadii settanta. Era appresso il lito una selva ombrosa, piena di ogni sorte di spessi arbori, e similmente nell'isola; e ivi si fermarono, e nel far dell'aurora partendosi navigarono con gran difficultà fuori della strettezza e sassi di quella isola, imperoché l'acque erano, per il calare che aveva fatto il mare, molto basse. Avendo poi navigato cento e venti stadii, sorsero nella bocca del fiume detto Arbio, avanti la quale trovarono un porto bellissimo: ma l'acqua del fiume, che si mescolava con l'acqua del mare, non era buona da bevere, laonde andarono alcuni marinari ne' luoghi piú di sopra per quaranta stadii, e ritrovato un lago si fornirono di acqua, e dipoi ritornarono alle navi.
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