Partiti al far della notte da Mosarna, navigarono stadii 750, fino che giunsero al lito detto Balomo, di donde avendo navigato stadii CCC, giunsero a un luogo detto Barna. Ivi trovarono infinite palme, e anco molti orti piantati di mirti e di varii fiori, coi quali tutti quanti si misero a farsi ghirlande; e cominciarono a veder alberi domestici, e uomini con faccia piú umana che non erano i passati. Avendo da questo luogo navicato ducento stadii, andarono a Dendrobosa, ove gittate le ancore stettero in mare, e circa la mezzanotte partiti, navigarono stadii trecento fino al porto Cofante. Abitavano in quei luoghi pescatori, i quali avevan alcune piccole barchette grossamente fatte, né vogavano coi remi al schermo a modo de' Greci, ma pestavano con quelli nell'acqua dall'una e dall'altra parte, sí come fanno quelli che zappano la terra. Ivi era un porto abondante di molta acqua e pura. Nel far della notte si levarono, e avendo navigato stadii ottocento andarono a Cyiza, ove, per esser il lito con fondo basso e sassoso, sursero con le ancore in mare, e poi per tutte le navi si misero a mangiare.
Di là partiti, fatti stadii cinquecento, si fermarono all'incontro di un piccolo castello edificato sopra di un colle, non molto lontano dal lido. Allora Nearco, giudicando che i terreni d'intorno quello fussero fruttiferi e buoni da seminare, cominciò a discorrer con Archia ciò che si doveva fare, perciò che il detto era di grande auttorità appresso i Macedoni che navigavano con Nearco, essendo figliuolo di Anassidoto della città di Pelle; e dissegli: «Io penso, Archia, che saremo astretti di veder di farci patroni di quel castello, volendo fornir questa armata di vettovaglie, perché non le vorranno dare se non isforzati: e per forza non è possibile di pigliarlo, conciosiacosaché bisognaria tenerlo assediato un lungo tempo.
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