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      E perché egli aveva da passare per luoghi pacifici, mandò in sua compagnia poca gente: nondimeno questo viaggio verso il mare non lo fece senza travaglio, conciosiacosaché li barbari circonvicini, essendosi messi insieme, occupavano i luoghi deserti della Carmania, perché il suo governatore per comandamento di Alessandro essendo stato fatto morire, e Tripolemo, che novamente era venuto in suo luogo, non aveva ancor le forze bastanti a tenerli in obedienza, e due o tre volte in un giorno con diverse sorti di barbari che l'assaltarono fu astretto a combattere, e pur camminando senza fermarsi a mala pena e con difficultà salvo si condusse al mare.
      Quivi giunto, fece sacrificio a Giove conservatore, e celebrò similmente i giuochi solenni che di sopra abbiamo detto del lottare. E compiute di fare le cose divine, si partirono navigando lungo una isola deserta e aspera, e si fermarono appresso un'altra maggiore di questa e abitata, avendo fatto da trecento stadii dal luogo d'onde partirono: e l'isola deserta si chiamava Organa, e quella dove arrivarono Aracta. Quivi erano viti e palme e campi seminati di formento, e la lunghezza dell'isola era ottocento stadii; e il governator dell'isola, detto Mazene, volse navigar per pilotto con loro fino a Susa. In questa isola dicevano che vi si vedeva il sepolcro del primo che signoreggiò tutta questa regione, il qual si chiamava Eritreo, dal quale tutto questo mare prese il nome di Eritreo.
     
     
      Di altri luoghi scoperti da Nearco, cioè Pilora, Dodona, Tarsia, Catea, Cascandria, Ocho monte, Gogana, Areon torrente, Hierata, Hieratimi, Podargo torrente, Granio fiume.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Carmania Alessandro Tripolemo Giove Organa Aracta Mazene Susa Eritreo Eritreo Nearco Pilora Dodona Tarsia Catea Cascandria Ocho Gogana Areon Hierata Hieratimi Podargo Granio