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      Del qual mar Caspio e palude Meotide similmente il detto non ebbe notizia, dicendo ch'ella sboccava nell'Oceano per via del mar Caspio, il che è lontano dalla verità, ma esso si confidò sopra quello che dagli antichi era stato scritto, dell'oppenione dei quali non voglio restar di dirne alquante parole.
      Strabone, che fu cosí grande e raro uomo nelle lettere, e che lesse tutti gli auttori antichi che avevano parlato della descrizione del mondo, dice che la terra nostra abitabile è circondata intorno del mar Oceano, il qual fa in essa quattro grandissimi colfi: il primo verso tramontana, dove gli entra nel mar Caspio, che alcuni chiamano Ircano; e duoi altri ne fa verso mezzodí, uno detto il colfo Persico e l'altro Arabico; il quarto, che passa di grandezza tutti i tre sopradetti, è quel dove entra l'Oceano nel mar nostro appresso lo stretto di Gibralterra, e distendendosi verso levante sino nella Soria fa etiam il mar Maggiore. E Strabone questi mari li chiama mediterranei, perciò che sono nel mezzo della terra. Ma nella età nostra, che si son fatte tante navigazioni d'ogni canto di questo globo della terra, s'è conosciuto chiaramente l'oppenione di detti antichi non esser vera, e che non vi è Oceano alcuno che la circondi tutta, ma che tutti i mari sono circondati dalla terra, e perciò possono ragionevolmente esser chiamati mediterranei. E vedesi manifestamente che il mar Caspio è serrato a torno a torno, ed è come un lago nel quale mettono infiniti grandissimi fiumi, senza che fuor di esso esca acqua alcuna, e che la palude Meotide non vi entra dentro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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