In questo luogo è una piccola terra mercatantesca detta Avalite, e vi vengon con alcune piccole barche e con zattare, e portanvisi vasi di vetro e di pietra, agresta diospolitica, e vesti barbaresche cimate e diversamente lavorate, e formento e vino e qualche poco di stagno. E di lí si cavano dai Barbari, che le portano in alcune barchette a Cele e a Muza, luoghi posti all'incontro, e specierie e qualche poco di avorio e testuggini, e qualche poco di mirra, ma piú eccellente di ciascuna altra. I Barbari che abitano in questo luogo vivono senza ordine alcuno. Dopo Avalite è un'altra terra mercatantesca maggior della predetta chiamata Malao, lontana quasi ottocento stadi. Il porto patisce fortuna, ed è coperto da un promontorio che si estende verso levante. Gli abitatori sono uomini pacifici, e a questo luogo si portano tutte le predette cose, e molte altre vesti, e le dette sagi arsinoitici cimati e tinti, e tazze e alcuni pochi vasi di rame e ferro, e moneta, ma non molta, e argento e oro. E da questi luoghi si cava mirra e qualche poco d'incenso peratico, e cassia aspera, e duaca, e cancamo e macir, portandole di Arabia, e similmente schiavi, ma rare volte.
Di molti altri luoghi, cioè Mondo, Mosillo, Niloptolemeo, Tapateghi, Dafnon piccolo, Elefante, Dafnon grande, altrimenti Acanne, Tabe, Oponne, Ariace, Barigazi, Apocopi piccoli e grandi; dell'isola Piralae e Menuchesia e le Rapte; e le cose che a questi paesi si portano e che indi si traggono.
Lunge da Malao due giornate è un luogo mercatantesco detto Mondo, dove in una isola vicina alla terra sicuramente arrivano le navi in porto.
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