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      Appresso il detto fiume è un luogo mercatantesco, chiamato Gange del nome istesso del fiume, per il quale si porta il malabatro, il nardo gangetico, il pinico, e tele sottilissime in tutta eccellenza, chiamate gangetice dal Gange. Dicesi esser in questi luoghi le minere dell'oro, e moneta di oro, chiamato calti. All'incontro di questo fiume è una isola dell'Oceano, l'ultima delle parti del mondo verso levante rinchiusa sotto il levar del sole, dove sono testuggini che hanno color d'oro, e molto migliori di quelle che si trovano in tutti i luoghi del mar Rosso.
      Dopo questo paese, quasi sotto tramontana, di fuori a un certo luogo dove finisce il mare, è posta una grandissima città mediterranea chiamata Thina, dalla quale per la via dei Battri per terra si conduce a Barigaza la seta in stoppa, matasse e in tela, e di lí si porta nella Limirica per il fiume Gange. L'andare a questa Thina non è molto facile né sicuro, perciò che rare volte avien che da essa ne ritorni alcuno. Il luogo è posto sotto l'Orsa minore; dicesi che è situata nelle parti opposite del mar Maggiore e del mar Caspio, per il quale la palude Meoti, che è vicina, sbocca nell'Oceano. Ogni anno va a' confini della Thina una certa gente di corpo piccolo, ma gagliardo, di faccia larga, e finalmente si chiamano Sesati. In simili giorni vi vanno con le moglieri e co' figliuoli, portando seco gran carichi di terponi, simili alle viti verdi; dipoi si fermano in certo luogo dei lor confini e della Thina, e faccendosi letti dei terponi, insino a certi giorni attendono a rubbare, e portansi poi la preda nei luoghi che sono piú adentro nel lor paese.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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