Regno de Benamataxa.
Entrando in questa terra di Cefala adentro vi è il regno di Benamataxa, che è molto grande e di Gentili, che i Mori gli chiamano Caferes. Sono uomini negri, vanno ignudi, e dalla cintura in giú vanno coperti di panni di varii colori e di pelli di bestie salvatiche; e quei che sono piú onorati portano le dette pelli con una coda drieto, che per grandezza e riputazione la strascinano per terra, e ballano e fanno salti e gesti con la persona, talmente che fanno saltar quelle code di là e di qua. Questi portano una spada in fodro di legno legato in oro o vero in altri metalli, e portanla come noi altri dalla parte sinistra, con cinture di panno dipinto che fanno a questo effetto con quattro o cinque nodi, con le lor borse attaccate a quelle come gentiluomini, e in mano le lor zagaie, e alcuni portano archi e freccie, cioè un arco mediocre e i ferri delle freccie molto grandi e ben lavorati: sono uomini da guerra, e alcuni sono mercatanti. Le donne vanno ignude fin che sono donzelle, e solamente cuoprono le lor vergogne con drappi di bombagio, e quando sono maritate e hanno figliuoli portano altri panni sopra le mammelle.
Zimbaos.
Partendo da Cefala, dentro fra terra a 15 giornate è una molto grande abitazione di Gentili, che si chiama Zimbaos: hanno case di legno e di paglia, e quivi assai fiate dimora il re di Benamataxa. E di là alla città di Benamataxa son sei giornate, e il cammino va da Cefala dentro fra terra all'incontro del capo di Buona Speranza. E nella detta Benamataxa, dove è molto popolo, il re è solito per lo piú dimorare, e quivi i mercatanti che vanno a Cefala si forniscono del tanto oro il quale danno ai Mori senza peso per panni dipinti e per paternostri di Cambaia, che fra questi Gentili sono molto usati e apprezzati.
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