Questa isola ha re sopra di sé, e di lí vanno gli uomini a trafficar a Cefala con navili, co' quali levano molto oro, il qual poi è portato per tutta l'Arabia Felice, la quale da indi innanzi cosí è chiamata, ancora che sia sopra l'Etiopia, perché in tutta quella terra per la riviera del mare vi sono molte abitazioni e città di Mori. E prima che il re di Portogallo discoprisse questa parte, i Mori di Cefala, di Zuama, di Angos e di Mozambique stavano tutti all'ubbidienza del re di Quiloa, che fra questi era un gran re. E in questa terra è gran copia d'oro, percioché tutti i navili che andavano a Cefala, nell'andare e nel tornare facevano scala a questa isola. Questi Mori sono di colore olivastro, e alcuni di loro negri e alcuni bianchi; sono molto bene ornati di ricchi panni, di oro e di seta e di bambagio; le donne similmente vanno molto bene ornate, con molto oro e argento in catena e manigli alle braccia e alle gambe e agli orecchi. Il linguaggio di questi è arabico, e tengono i libri dell'Alcorano, e grandemente onorano Macometto lor profeta. A questo re, per la sua gran superbia e per non voler ubbidire al re di Portogallo, fu tolto questo luogo per forza, onde uccisero e fecero prigione molta gente, e il re si fuggí della isola, nella quale il re di Portogallo mandò a fabricare una fortezza: e cosí tiene a sua ubbidienza e governo quei che rimasero ivi ad abitare.
Mombaza isola.
Passato Quiloa e andando per la costa della detta Arabia, chiamata ora Felice, verso la India, vicino alla terra ferma è un'altra isola, nella quale è una città di Mori che la chiamano Mombaza, molto grande e molto bella e di molto alte e belle case, fabricate con pietre e con calcina, con molto buone strade alla maniera di quelle di Quiloa; e hanno re sopra di loro.
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