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      In questa isola vi è molto sangue di drago e molto aloe zocoterino.
      In essa i Mori di Fartas fecero una fortezza, per poterla tener soggetta e far che gli abitanti di essa fossero suoi schiavi con le lor persone e con le lor facultà. Ma arrivandovi un'armata del re di Portogallo, pigliò detta fortezza dei Mori di Fartas per forza d'arme, combattendo con essi, i quali si difesero molto piú gagliardamente che gli altri di quelle parti, di sorte che non si volsero mai arrendere e moriron tutti in battaglia, che nessuno di loro scampò, perché sono molto valenti e arditi nella guerra. Il capitano della detta armata lasciò nella fortezza gente e artegliaria, per guardarla in nome del re di Portogallo.
      Appresso di questa isola di Zocotora sono due altre isole di uomini olivastri e negri come Canarii, senza legge e senza dottrina, e non hanno conversazione con alcuna altra gente. In queste due isole si trova molto buono ambracan e in quantità, e molte pietre dette niccoli, di quelle che vagliono e sono stimate in la Mecca, e molto sangue di drago e aloe zocotorino, ed evvi molto bestiame, vacche e castrati.
     
     
      Diufar.
     
      Passata la punta di Fartas, verso la costa del mar largo che dà volta a Ormuz, andando di lungo per la costa è una terra di Mori, ed è porto di mare, chiamata Diufar, terra del regno di Fartas, nel quale trafficano i Mori di Cambaia con panni di bambagio, riso e altre mercanzie.
     
     
      Pecher.
     
      Dopo questa terra nella medesima costa è un'altra terra e porto di mare detta Pecher, che è similmente del detto regno di Fartas, ed è molto grande; e quivi è un molto gran traffico di mercanzie, che li Mori di Cambaia e di Caul e Dabul, Batticala e di terra di Malabari portano con le lor navi: e sono panni di bambagio grossi e sottili dei quali si vestono, e granate in filze e molte altre pietre di poco valore, e anche molto riso e zucchero e specie di tutte le sorti, e noci d'India e altre mercanzie, le quali vendono quivi alli mercatanti della terra, che le portano di lí in Adem e per tutta quell'Arabia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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