Pagina (718/1307)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      In questa solean sempre far residenza gli altri re passati; e ha come l'altra di Campanero bellissime piazze, è circundata di buone mura, e son le case di pietra e calcina, coperte di tegole all'usanza nostra, e vi sono molti gran cortili e bagni, stagni di acqua dove abitano. Servonsi di cavalli e lor mule, camelli e carette. Hanno bellissime fiumane e grande abbondanza di pesci di acqua dolce; similmente hanno giardini copiosi di diversi frutti. E dentro nel regno sono molte città e castella, nelle quali tiene il re i suoi governatori e scotitori delle sue entrate, i quali se accade che errino, esso gli manda a chiamare, e doppo l'avergli uditi fa lor bere una tazza di veleno, del qual incontanente muoiono: e cosí gli gastiga, in modo che tutti lo temono oltre a modo.
     
     
      Di Patenissi.
     
      I luoghi che ha questo re nella costa del mare son questi. Primamente, nell'uscir del regno di Dulcinde per andar verso l'India, si trova un fiume, nella riva del quale è una gran città chiamata Patenissi, di buon porto di mare e molto ricco e di gran traffico. Quivi si lavorano molti panni di seta figurati di molti bei lavori, che si trasportano per tutta l'India, Malaca e Bengala; hanno queste genti ancora panni assai di bambagio. A questo porto arrivano molti gionchi, che son navili carichi di cochi e di zuccaro fatto di palma, ch'essi chiamano iagara; e di qui si portano in cambio adietro gran quantità di questi panni e bambagi, cavalli, grano e legumi, in che si guadagnano gran danaro. Il lor viaggio con le starie che fanno sono di quattro mesi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Campanero Patenissi Dulcinde India Patenissi India Malaca Bengala