Pagina (731/1307)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quelli che scamparono tornarono dipoi ad abitarla, e ora si trova rifatta e popolata come da prima.
     
     
      Cinguicar fiume.
     
      Piú avanti di questo fiume su per la costa, se ne trova un altro detto Cinguicar, dove è un villaggio di gran traffico e faccende, per capitarvi molte navi di mercanzia da molte bande: il qual villaggio è de Mori e Gentili del regno di Decam.
     
     
      Fiume di Betelle, dove si trova la foglia detta betella.
     
      Drieto pur la detta costa vi è un altro fiume chiamato di Betelle, sopra le ripe del quale adentro son posti alcuni piccoli villaggi con bellissimi giardini e orti, nei quali si raccoglie tanta quantità di betella, che è una foglia molto estimata per masticare, che ne caricano navili piccoli e portanla a vendere ad altri luoghi e porti di mare. Questa foglia noi altri chiamamo folio indo: è cosí grande come la foglia del lauro e quasi della medesima fattezza, e nascendo fa come la edera, che monta sopra gli alberi, e anche vi metteno dei pali per far questo effetto; non fa frutto né semenza. Questa tal foglia ha virtú di confortare chi la tiene in bocca, e per questa causa tutti gl'Indiani, cosí uomini come donne, di giorno e di notte, in casa e di fuori, dove si voglia che sieno, la vanno sempre masticando in questo modo, che, fatta calcina di scorze di ostriche o cappe marine, e quella distemperata con acqua, bagnano la detta foglia, e vi aggiungono certi pomi piccoli detti areca, e tutta questa mescolanza tengono in bocca masticandola senza inghiottire se non il succo che vien fuori di queste tre cose, le qual fanno la bocca sempre rossa e li denti negri.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Cinguicar Mori Gentili Decam Betelle Betelle Indiani