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      Dicono che è buona ad essiccar le superfluità dello stomaco e nettar quello, conforta mirabilmente il cervello e il cuore, scaccia ogni ventosità e acquieta la sete, di maniera che fra gli Indiani non è cosa di maggior stimazione di questa, e gli effetti che si veggono ch'ella fa dimostrano che quanto è detto sia la verità. Da questo luogo in su per tutta l'India si trova gran quantità di detta betella, ed è una delle principali entrate che abbiano li re di questi paesi. Li Mori arabi e persiani la chiamano tambul.
      E passato questo fiume di Betelle, su per la costa avanti si trovano altri luoghi piccoli e porti di mare, che son similmente del regno di Decam, ove entrano navili piccoli di Malabar, a caricar una sorte di riso basso e legumi che ivi si trovano. E uno di detti porti si chiama Arapatam, l'altro Munacem.
     
     
      Banda.
     
      Passati li detti luoghi, per la costa avanti vi è un fiume, sopra il qual vi è un villaggio che chiaman Banda, di Mori e Gentili e molti mercatanti, che trafficano dentro fra terra con le mercanzie che ivi conducono li Malabari. E capitano a questo porto molte navi di diverse bande, per esser buon porto, e si trovano diverse sorti di mercanzie e di vettovaglie che son condotte quivi del paese fra terra, e si caricano molte navi di riso e d'un miglio grosso e altri legumi, che appresso di loro si spacciano con gran guadagno; e all'incontro portano qui delle cochi, cioè noci d'India, pepe e altre spezierie e drogherie, che quivi si vendono bene, perché di qui vengono poi condotte per il Diu, Adem e Ormuz.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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