Passato che si ha questo villaggio, vi è un altro fiume che si chiama Bardes, dove si trovano alcuni altri luoghi, ma di poche faccende.
La città di Goa.
Passati li detti villaggi, per la costa avanti verso il paese di Malabar vi corre un bel fiume, che mette in mare con due bocche, tra le quali si fa un'isola dove è posta la città di Goa, la qual fu del regno di Decam, ed era separata da quello, e con alcuni villaggi vicini fu donata ad un vasallo gran maestro chiamato il Sabaio, che fu valoroso cavaliero, per aversi dimostrato sempre di gran core e sollecito nelle cose della guerra. Gli fu data questa signoria di Goa accioché con quella facesse guerra al re di Narsingha, come sempre la fece sin che morse, la qual dipoi restò a Zabin del Can suo figliuolo. Era abitata detta città da molti Mori onorevoli e da forestieri, uomini bianchi e ricchissimi mercatanti, de' quali ve n'erano di buoni cavalieri, e il simile di molti Gentili gran mercatanti e da altri artigiani. Quivi era un gran traffico di mercanzie, per il buon porto che aveva, e vi capitavano molte navi della Mecca, Adem, Ormuz, Cambaia e del paese di Malabari. Il prefato Idalcan teneva qui la sua corte con li suoi capitani e gente d'arme, e alcuno non poteva entrar né uscir di detta isola e città, cosí per mar come per terra, senza sua licenza, conciosiacosaché ciascun che vi giungeva era astretto a darsi in nota, con li segnali che egli aveva, e di che luogo egli era, e cosí col medesimo ordine e governo lo lasciavano partire.
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