A ciascuno servizio del re sono deputate donne, che stanno di continuo dentro le porte del palazzo e hanno tra loro compartiti gli offici della casa, nella quale sono a ciascuna deputate le loro stanzie, dove abitano e vivono. Sanno cantare e sonare eccellentemente, e non pensano mai ad altro che a dar piacere al re. Si lavano ogni giorno in alcuni stagni d'acqua chiarissima fatti a posta, dove ella entra ed esce: e il re le va a veder lavare, e quella che piú gli piace la fa andare alla sua camera, e il primo figliuolo che egli ha, di quale si sia, è erede del regno. È tra loro tanta l'invidia sopra la competenzia d'esser la prima che il re elegge, che alle volte per dolore si ammazzano loro medesime col tossico.
Ha questo re anco una casa grande, che si tocca con quella delli governatori e officiali, dove va a consigliar le cose del regno, e in quella lo vanno a veder tutti i grandi del regno, ai quali dà gran doni e concede grazie, e similmente dà gran castighi a chi li merita. Fa patir gran penitenza a quelli del suo lignaggio, quando fanno cosa mal fatta contra il suo servizio, mandandoli a chiamare, i quali subito hanno da venir, portati in una lectica molto ricca sopra le spalle d'uomini: e li cavalli sono menati a mano davanti loro, e molte genti a cavallo l'accompagnano. E dismontati alla porta del palazzo, si fermano sonando trombe e altri stromenti, sin che lo vanno a dire al re, il qual gli fa venire avanti di lui e, se non dà buona ragione in sua difesa del mal che viene accusato, ordina subito che sia spogliato e disteso in terra e datoli molte battiture.
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