Poi all'ultimo il principe appare lontano un tiro di balestra con una spada nuda in mano, faccendola brandir molte volte, e con il viso alto, gli occhi fissi verso dove č il re; e come lo vede l'adora buttandosi in terra col viso e con le braccia distese, e giace cosí un poco, e tornatosi a levar viene avanti alquanto spazio, e brandendo pur la spada molte volte con gli occhi drizzati verso il re, e a mezzo cammino fa di nuovo il medesimo d'adorarlo, distendendosi in terra. Il re veramente di continuo lo guarda, senza moversi punto né far atto alcuno. Levato poi il principe in piede, se ne viene dove sta il re e quivi si butta in terra la terza volta: allora il re fa duo passi e gli porge la mano e lo fa levar suso, e cosí ambedue entrano nel palazzo, e il re si va a sedere sopra un letto ornato, e il principe con tutti gli altri che hanno ad essere eredi gli stanno in piedi avanti con le spade ignude nella mano dritta, e la sinistra si pongono sopra la bocca, che č segno di gran sommissione, lontani un poco dal letto del re, col qual parlano con gran riverenza, stando queti fra loro; e se gli č necessario di parlare, lo fanno cosí pianamente che alcuno non gli ode, di maniera che, se vi son duamila uomini nel palazzo, niuno gli ode parlare né tossir né sputare.
Il detto re di Calicut tien di continuo nel suo palazzo molti scrivani, che stanno tutti separati in una sala e lontani dal re, e sopra alcuni banchi scrivono tutte le cose pertinenti alli negozii del re, e delle limosine e del soldo che fa dar a ciascuno, e le querele che sono sporte, e similmente li conti delli riscotitori delle entrate.
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Calicut
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