E queste non servono tutte a un tratto, ma si mutano a parte a parte. E quando il re passa da un palazzo all'altro, o vero vada a piedi a casa alcuna di orazione, queste vanno con detti bacini imbrattando la strada dove il re ha da passare.
E voglio narrare una festa grande, che altre volte io viddi, la quale sono obligate dette donne di far al nuovo re, passato l'anno del duolo e della astinenzia. Queste tutte si riducono insieme, cosí giovane come vecchie, in casa del re, e quivi si vestono con molte gioie, paternostri d'oro, braccialetti e manigli d'oro, anelli con gioie, e anco intorno le gambe. Le lor vesti dalla cinta in giú sono di ricchi panni di seta, di bambagio sottilissimi, fini; dalla cinta in su vanno tutte ignude, ma profumate con infinite sorti d'odori preciosi, oltra quel del sandalo, muschio e acqua rosa. Hanno le treccie piene di fiori, e nelle orecchie molti pendenti di gioie e perle, ma i piedi sono discalzi, come sempre sogliono andare. Qui vengono musici di varie sorti d'instrumenti, e infiniti che tirano schioppi e fuochi artificiati. Si riducono molti gentiluomini ad accompagnarle, benissimo vestiti di seta e galanti, e questi sono li loro innamorati. Fanno venir sette o vero otto elefanti coperti di panno di seta, che hanno d'intorno infinite campanelle attaccate, e con alcune catene di ferro che gli vanno di sopra, e pigliano un idolo di forma orribile e spaventoso e lo pongono sopra il maggior elefante, nelle braccia d'un sacerdote che ivi sta a sedere.
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