E cominciando a sonare, cantare e tirare schioppi e fuochi, se ne vanno per una strada larga ad una casa d'orazione, dove pongono giú dall'elefante l'idolo, il qual dicono che si vuol vedere con quell'altro che è in detta casa, e fanno tal cerimonie che par che si salutino e si parlino insieme: vi concorre tutto il popolo a vederli e adorarli. Ciascuna di queste mille donne ha un bacino grande d'ottone pieno di risi, e in cima di quelli son posti alcuni candellieri d'olio con molti stoppini accesi, e fra li candellieri fiori in copia; e non si partono dalla casa di questo idolo per andare al palazzo del re, dove l'hanno a mettere giú, se non nel far della notte, e quivi cominciano una bellissima ordinanza a otto a otto, ciascuna col suo bacino e i lumi accesi, e l'idolo sopra l'elefante è l'ultimo. Sono alcuni uomini deputati che portano olio di susimani per aggiungerne ai candellieri di ciascuna, perché mettono gran tempo in questa processione, andando pian piano. Li loro innamorati veramente son quelli che fanno cose meravigliose, non si partendo mai ciascuno dalla sua e parlandole con gran cortesia, e loro asciugan il sudor dal viso con fazzuoli di seta, e per recrearle le mettono in bocca delle foglie di bettelle acciò che le mastichino; hanno ancora alcuni ventagli e le vanno faccendo fresco, conciosiaché sono molto affannate dal peso di bacini, li quali tengono alti con ambedue le mani, e bisogna che vadino dritte per conto di candellieri. E di continuo tutti gl'instrumenti vanno sonando, e buttando in aere molti fuochi artificiati.
| |
|