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      Vi portano similmente alcuni arbori, ch'accesi durano per grande spazio di tempo, cosa maravigliosa e stupenda a chi la vede di notte. Vengono ancora avanti a detto idolo, ma dalle bande, alcuni gentiluomini come infuriati, che con le proprie spade si danno a lor medesimi delle coltellate sopra la testa e sopra le spalle, mugghiando e buttando la schiuma dalla bocca, e dicono che gli dei sono loro entrati adosso e constringonli a far questo. Seguitando poi molte ballarine e buffoni, che vanno saltando, faccendo in aere molte volte e leggiadrie. Gli ultimi sono li governatori e principali uomini del regno, che vengono ordinando e disponendo quella processione, la qual si fa con grandissimo ordine sin al palazzo, ove ognuno va poi a casa sua.
      Questo re sta sedendo per la maggior parte sopra i suoi letti, dove gli tengono compagnia alcuna volta i suoi servitori domestici, li quali gli fregano le braccia e le gambe e anco il corpo, e un paggio sta con una tovaglia al collo e gli porta delle betelle per dargliene a masticare, le quali tiene alcuna volta in una cassetta dorata e dipinta e guarnita d'argento, e alcune volte in un piatto d'oro: e gliene va porgendo a foglia a foglia, imbrattata con un poco di calcina fatta di scorza di ostrighe, e stemperata con acqua rosa a modo di salsa, posta in un vasetto d'oro; e similmente gli dà della areca, che è un pometto piccolo tagliato in pezzi, e mescola tutto insieme. La qual cosa gli fa la bocca rossa, e quel che ei sputa è come sangue: e vi è appresso un altro paggio che tiene una coppa grande d'oro in mano, nella quale vi sputa quel succo di detta foglia, perché non la inghiotte, e si lava di momento in momento la bocca, di modo che sempre va mastigando la detta foglia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307