E se immediate non dà loro la terza parte di quello gli deve e forma come debbono esser pagati del resto, se ne passano da un altro re, dove par loro di poter star meglio, e s'accordano con lui: il qual molto volentieri gli accoglie, e li dà mangiare per tredeci giorni prima che li fermi al suo soldo, e in tanto fa intendere all'altro re, dal quale si sono partiti, se vuol fargli pagare; e non li pagando, allora gli riceve al suo soldo, e dà lor quel medesimo soldo che per avanti solevano avere nel lor paese, delle natural ragioni del quale in tutto e per tutto restano privati. Molti tentano questa cosa, ma a pochi ella riesce, perché subito lor vien provisto dal re, il quale reputeria a gran vergogna che ei se ne andassero.
Questi Nairi, quando vanno alla guerra, gli vien pagato il lor soldo tutto il tempo che ella dura, che è quaranta cas al giorno, che son quaranta maravedis, con li quali si mantengono. E se in detto tempo si possono incontrar in qualche villano, e mangiare e bevere con lui in casa sua, lo possono far senza pena. Il re è obligato a mantener la madre e famiglia di quel Nairo che muore in guerra, e di subito son fatte esenti queste persone che debbono esser mantenute. E se detti Nairi son feriti, il re gli fa medicare a sue spese, e oltre il lor soldo gli provede del viver per tutta la vita loro, overo che si risanino delle lor ferite.
I detti Nairi portano gran riverenza alle lor madri e le mantengono col lor guadagno, perché oltre la provisione la maggior parte ha case, palmiere, possessioni e alcune case di villani che gli danno entrata, e di quelli che il re gli ha fatta grazia, overo alli loro zii, di quali vengono ad essere eredi.
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