Nell'anno che l'admirante fu la seconda volta nell'India, se ne persero in quei bassi tante navi e zambuchi di Malabar che in quelli vi si annegorno dodicimilia Indiani, quali venivano con vettovaglie, determinati di scacciar l'armata di Portogallo fuor dell'India, senza lasciarla pigliar alcun cargo.
Del paese del re di Coulam.
Lasciando questa isola di Zeilam e tornando sopra terra ferma, dove volta capo Cumeri si trova subito la terra del re di Coulam, e di altri signori che gli sono soggetti e vivono in quella, la qual si chiama Quilacare. Vi sono di molti gran luoghi abitati da Gentili, con molti porti di mare dove stanziano molti Mori naturali del paese, che navigano con navili piccoli che chiamano campane. A questi porti vengono li Mori di Malabar a contrattare e portar mercanzie di Cambaia, che quivi vagliono molto, e alcuni cavalli, e caricano gran quantità di riso e panni per Malabar.
In questa provincia di Quilacare è una casa d'orazion di Gentili, ove sta uno idolo che essi hanno in grandissima venerazione, e ogni dodici anni gli fanno una gran festa, dove concorrono tutti i Gentili come a un giubileo. Ha sotto di sé detta casa d'orazione molte terre, villaggi ed entrate per gran somma di danari, da non poter credere. In detta provincia vi è un re separato, il qual non può regnar piú di dodici anni, cioè da un giubileo all'altro. La sua renonzia si fa in questo modo, che, compiti li dodici anni, il giorno della festa si congregano infinite genti, dove si spendono gran quantità di denari in dar da mangiare ai Bramini, che quivi tutti concorrono.
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