Mangiano similmente carne di cane, la qual hanno per molto buona. Son uomini veraci, non troppo valenti cavalieri per combattere, ma valenti mercatanti di ciascuna sorte di mercanzia.
Fanno in questo paese gran quantità di porcellane di diverse sorti e molto belle e fine, che è appresso di loro gran mercanzia per tutte le parti, e le fanno in questo modo. Pigliano scorze di caracoli marini e scorze d'ovi e ne fanno polvere, e con altri materiali ne fanno una pasta, la qual pongono sotto terra per affinarsi per ispazio di ottanta e cento anni: e questa massa lasciano com'un tesoro alli figliuoli, e sempre ne hanno di quella lasciatagli dai loro antichi precessori, con le memorie o luogo per luogo. E come giugne il tempo della lor perfezione, allora la vanno cavando fuori e lavorando in diverse foggie di vasi grandi e piccoli, dipingendoli e invetriandoli; e nel medesimo luogo dove l'han cavata ne pongono della nova, di modo che sempre ne hanno della vecchia da lavorare e della nova da metter sotto terra. Nasce in questo paese di molta e buona seta, della quale lavorano grandissima quantità di panni, cioè damaschi d'ogni colore e rasi di molte foggie, broccatelli e altre sorti di panni. Vi si trova molto riobarbaro, molto muschio, argento finissimo, perle piccole e grandi, ma non molto tonde. Similmente fanno in questo paese molti altri lavori bellissimi e dorati, come sono casse dorate molto riccamente, bacini di legno e piatti tutti indorati, saliere, ventagli e altre cose di seta lavorate sottilmente a mano, perché sono uomini di grandissimo ingegno e pazienzia.
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