Gli abitatori sono gente bianca la maggior parte, e non hanno il capello riccio. Altri dicono che non arriva se non fino al capo di Guardafuni. È paese abbondante d'ogni sorte di vettovaglie. Se veramente ella giugne fino a Magadasso, li suoi porti si sanno; se fino al capo di Guardafuni, ha fuori dello stretto Zeila e Barbora, e dentro ha Delaqua Lacari, che è porto non molto popolato, e dal quale si può traversare per terra fino al Nilo in sei giorni, e di lí si va per barca in XIIII giorni al Cairo: ma questo viaggio non si fa, per causa degli Arabi che assaltano le caroane.
Questi abitanti hanno di continuo la guerra con gli Abissini, delli quali quanti ne ponno pigliare gli vendono alli popoli dell'Arabia e altre provincie oltra il mar Rosso. Quivi si trovano assai formenti, e acque buone e molte vettovaglie. Vengono a trafficare da molte parti a questi porti, cioè delli mercatanti di Cambaia e di tutta l'Arabia e di Adem: portano panni bassi di molte sorti e colori, matamugos, cioè paternostri, e altre cose. Da Cambaia e da Ormuz levano uve passe e dattili, e ritornano da questa Arabia con oro, avorio e schiavi, e fanno li lor traffichi nelli porti di Zeila e Barbora; similmente contrattano quivi quelli di Chiloa, Melinde, Brava, Magadasso, Mombaza, e portano di ritorno di buoni cavalli che si trovano in questa Arabia. Hanno e re e alcune capitanie che li governano; sono gran ladri e molto bestiali. E per questi duoi porti si dispensano le mercanzie per tutto il paese degli Abissini, perché verso il Toro vi vanno poche cose.
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