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      E in questo modo Adem si avea fatta ricca, onorata e grave: della quale il re ne cava piú di centomila cruciati, fra li dazii e tratto di rubia.
     
     
      Del modo che conducono le spezierie di Adem al Cairo.
     
      Le proprie mercanzie di questa città sono cavalli, rubbia, acque rosate, uve passe e amfian, le quali vanno per tutte le parti dette, e da tutte le parti vengono a lei. Ed è cosa mirabile a veder la ricchezza e bellezza di questa città, ancora che ella non abbia acqua da bevere, se non tanta quanta vien portata. E li mercatanti che vi stanziano mettono insieme tante spezierie quante è lor possibile, e mandano al Cairo in questo modo: vengono all'isola di Cameram, e da Cameram a Delaqua, e di lí alle isole di Suaquem, donde possono andare per tutto lo stretto, e dal Suaquem vanno a un porto detto di sopra, che si chiama Locari, e in sei giorni attraversano per terra fino al fiume Nilo, e per quello in XII giorni vanno al Cairo, ma la paura degli Arabi gli fa restare. E per mandarle piú sicuramente, come sono al Suaquem navigano al Zidem (navigano di giorno, perché è grandissimo pericolo il navigare dentro dello stretto, per regnarvi grandissimi venti con nembi e temporali, che si generano nelle montagne), e come sono giunti al Zidem discaricano, e quando viene il tempo del giubileo, che vanno alla Mecca le caroane grandi, in quelle si mettono li mercatanti con le lor robbe, e pagano qualche danaro alli signori e capitani, e se ne vengono al dritto al Cairo, cammino di settanta giornate.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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