Questo colfo è molto lungo, e de Ormuz fino al fine vi ponno essere LX giornate cammino di cameli.
Delli popoli detti Motages, e de' lor confini e costumi.
Li Motages confinano da una parte con li Persiani, e dalla banda di Cambaia con li Rebutes, e dalla terra ferma vi sono montagne, e parte con la provincia di Dely, e da un'altra parte con l'Oceano. Questi popoli sono gentili, né vi è Moro alcuno fra loro. È paese molto grande, e si estende molto fra terra. Non hanno re, ma vivono con alcuni capitani; mai hanno voluto admettere alcuno macomettano. Hanno proprio parlare, e non hanno città, ma vivono in diversi luoghi sopra monti. Un fiume grande gli fa molto sicuri e forti, perché, col crescere che egli fa, allaga tutta la pianura e la terra; anco per questa causa rende loro molte vettovaglie, massime formenti, orzi e altri frutti. La maggior parte sono corsari, che con barche picciole vanno rubando quanti trovano in mare: e alle volte con buon vento se ne vengono fino in Ormuz, ed entrano nello stretto e assaltano i naviganti. Portano spade, archi e lance; non sono molto domestici. E la bocca di questo fiume è molto incolfata, dove tengono li lor navilii e barche. Quelli che lavorano la terra hanno molti cavalli e cavalle, e vanno come fanno gli Arabi rubando. Hanno pace e amicizia con li popoli detti Rebutes. È cosa maravigliosa che li sopradetti popoli Motages e Rebutes durino cosí lungamente in libertà, e che non siano soggiogati dalli Mori, che da ogni canto gli circondano.
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