Vi è in Malabar tal caimal che tien da duomila Nairi, e altri ne hanno manco e piú, secondo la grandezza delle lor ricchezze.
Delle palme, e del frutto che noi diciamo noci d'India, e delle foglie betelleche produce il paese di Malabar.
Tutto il paese di Malabar produce una infinità di arbori di palma lungo del mare; dentro fra terra non si estendono troppo, se non da cinque in sei miglia. Il frutto di queste palme si chiama cochos, e noi lo chiamiamo noce d'India. Vi si trova molto betelle. Questi mercanti di Malabar trafficano dalla banda di Persia fino in Cambaia e Rebutes, e dalla banda di Coromandel fino a Paleacate e Zeilam e nell'isole di Maldivar. Li mercanti di Malabar che trafficano per mare sono mori, e sono valenti mercanti e gran contatori, e vogliono sempre aver delli Nairi al lor soldo che gli accompagnino, alcuni delli quali sono loro scrivani, e sono miglior contatori che non sono li Mori. E alcuni di questi tal Nairi per avanti si facevano mori, la qual cosa non fanno dapoi che sono venuti i Portoghesi in queste parti.
Mercanzie di Malabar di varie sorti, che si caricano per molti paesi, e del cairo,
del qual fanno le corde.
La compra sono cochi secchi senza scorzo, e altri maturi, areca, betelle, zuccaro di palma, il qual chiamano iogra, olio di coco, cairo, pepe, gengevo, tamarindi, mirabolani. Si trovariano in Malabar da ventimila baares di pepe, cominciando da Chatua fino al regno di Caicoulam, e qualche poco in Coulam e in Cranganor. Cuchim è la scala di questo pepe, quello che è piú appresso, e dove piú guadagnano ivi lo portano, ancora che sia con travaglio.
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