Quivi trovò una usanza piacevole, della quale sol per far ridere non volse restar di dire quanto vidde e intese. Vi sono alcune donne vecchie che non fanno altro mestier, per guadagnarsi il vivere, che di vender sonagli d'oro, d'argento, di rame, piccoli come piccole nocelle, fatti con grande arte: e come l'uomo è in età di poter usare con donne, overo che si voglia maritare, gli vanno ad acconciar il membro mettendo fra carne e pelle detti sonagli, perché altramente saria rifiutato; e secondo la qualità delle persone ne comprano d'oro o d'argento, e le medesime donne che li vendono vanno a levargli la pelle in diversi luoghi, e posti dentro e cucita si salda in pochi dí, e ad alcuni ve ne metteranno una dozzena, e piú e manco secondo la volontà loro, e poi la cuciono cosí bene che in pochi giorni ella si salda. Questi uomini cosí acconci sono in grandissima grazia e favor delle donne, e molti di loro, camminando per la strada, hanno per cosa molto onorata che se gli senta il suono di detti sonagli che hanno adosso. Egli fu molte volte richiesto da queste tal vecchie che fosse contento che glieli acconciassero, né mai volse consentire a simil novella, che con suo dispiacere altri pigliasse spasso e diletto.
Qui mancan righe
Della provincia di Mangi, e de' costumi degli abitanti d'essae del modo di pigliar gli elefanti e di domesticarli.
Questa provincia si chiama Mangi ed è piena d'infiniti elefanti, de' quali diecimila ne nutrisce il re e gli adopera nella guerra, perché sopra d'essi fanno castelli, ove possono stare otto e dieci uomini da combattere con lancie, archi e balestre.
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Mangi Mangi
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