Della seconda spezie di serpenti di questa provincia, e come si pigliano.
Medesimamente in questa provincia, appresso di Susinaria, si vede un'altra sorte di serpenti, che hanno quattro piedi e la coda assai lunga, e sono della grandezza d'un gran cane. Gli pigliano a caccia e poi se gli mangiano, e non sono nocivi a mangiarli, non altrimenti che appresso di noi li daini e i cervi e simili altre selvaticine: e ne fanno d'essi diverse e buone vivande. La lor pelle è di varii colori, la quale usano per coperte, perché riescono molto belle.
Della terza spezie di serpenti orribili di questa provincia, e d'un animale simile a un gatto selvatico.
Evvi in questo medesimo paese, secondo che gli fu detto, un'altra sorte di serpenti spaventevoli, lunghi un braccio, che ha l'ali a similitudine di quelle della nottola. Ha sette teste disposte per ordine una drieto all'altra lungo il corpo, e quelli che stanno su per gli arbori sono nel volar velocissimi, e sono piú velenosi di tutti gli altri, perché col fiato solo ammazzano gli uomini. Trovansi ancora, sí come gli fu detto, animali simili a gatti selvatici, che volano, e hanno una pellicina distesa dai piedi davanti a quei di dietro, la quale sta raccolta in sé quando si posano, e come vogliono volare dibattono i piedi davanti in vece d'ali, e cosí se ne vanno da un arbore all'altro. Li cacciatori, quando vogliono pigliar questi animali, gli seguitano sin a tanto che gli straccano, e stracchi cascano a terra e restano presi.
D'un arbore detto cachi, e dello smisurato frutto che produce, e d'un altro frutto dimandato amba.
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Susinaria
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