A questo tal uomo tutto il popolo tira melarancie e limoni e altri frutti di buon odore e gusto, il quale tutto soffre con gran pazienzia. Oltra di queste hanno tre dí di feste nell'anno, nei quali si bagnano l'un l'altro con un'acqua gialla preparata a questo fine, e similmente bagnano il re e la regina con la medesima acqua: e questo lo fanno per un piacere e ognuno lo piglia a giuoco.
Del modo delle lor nozze, di canti, suoni e gran conviti e balli che usano,
e della sorte di frutti che non hanno.
Le nozze fanno con canti, conviti, balli, trombe e altri instromenti di musica, che usano come noi altri, eccetto gli organi. I lor conviti sono di grande spesa, e durano giorni e notti, e in tanto non s'attende ad altro che a cantare, sonare e ballare. Ballano attorno attorno cantando, come si costuma in qualche luogo tra noi. Altri cantando ballano di lungo a duoi a duoi un doppo l'altro, e prima che si rivoltino, quei dinanzi hanno due bacchette in mano molto ben dipinte, le quali danno in mano a coloro che gli vengono all'incontro: e cosí le mutano ogni volta che s'incontra l'un con l'altro, e questo atto par a loro molto bello. Non usano bagni, eccetto che nell'India superiore, che č oltra il fiume Gange; nondimeno tutti gli altri si lavano spesso il giorno d'acqua fresca. Non hanno olio, né alcuni de' nostri frutti, come persiche, pere, cerese, susini, pomi; viti pochissime, e queste in un luogo solo, come č detto di sopra.
Dello strano effetto d'un arbore che nasce nella provincia di Pudifetania, e del modo di avere i diamanti che sono in un monte detto Abnigaro, e come si trovino altre pietre preziose.
| |
India Gange Pudifetania Abnigaro
|