Il signor di detta città è idolatro, e cosí tutto 'l popolo: adorano o un bue o il sole, e anche molti idoli che essi fanno. E costoro, come muoiono, si fanno bruciare; e sono di diversi costumi e usanze, perciò che alcuni ammazzano di ogni sorte d'animali, salvo che buoi e vacche, i quali se alcun occidesse over ferisse saria subito morto, perché (come ho detto) gli adorano; altri vi sono che non mangiano mai carne o pesce, né animale alcuno che stia vivo. È lecito a ogni donna di pigliar sette over otto mariti, secondo che gli viene appetito, né gli uomini si maritano mai con donna che sia vergine, ma avanti le loro nozze, essendo quella pulcella, la fanno star per quindici o venti giorni con qualche persona che la svergini. In questa città vi sono ben mille case de cristiani, e chiamasi India alta.
Di qui ne partimmo poi con un'altra nave fatta al modo di quella di sopra, e navigammo per spazio di ventisei giorni, e arrivammo ad un'isola grande che si chiama Zeilan, nella qual nascono gli arbori della cannella, che sono simili al lauro, e anco nella foglia. Qui nascono molte pietre, cioè granate, iacinti, occhi di gatta e altre gioie, ma non molto buone, perché le fini nascono nelle montagne. Qui dimorammo un giorno solo. Il signor della detta isola è idolatro, com'è quel di sopra, e cosí anche il suo popolo. Si trovano qui molti arbori di quelli che fanno le noci d'India, i quali anco si trovano in Calicut, e sono propriamente come gli arbori della palma. Partiti di qui, in capo di dodici giorni giugnemmo in un altro luogo chiamato Coromandel, dove nascono gli arbori di sandali rossi, de' quali ve n'è tanta copia che ne fanno case con quelli.
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