Pagina (1013/1307)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E non è dubbio che dagli antichi, per una cosí stupenda impresa, gli saria stata fatta una statua di marmo, e posta in luogo onorato, per memoria e per esempio singulare a' posteri della sua virtú. Ma se in questa epistola o sommario si vederà qualche differenza di nomi e cose, non si debbe alcuno maravigliare, percioché gl'ingegni degli uomini sono varii, e chi nota una cosa e chi un'altra, secondo paiono loro piú degne: basta che nelle principali si concordano, e molte parti che da uno sono state lasciate indietro, nell'altro si leggono copiosamente, e le fabulose notano per quelle che elle sono. Questo si può ben sicuramente affermar per ciascuno, che mai gli antichi non ebbero tanta cognizione del mondo che il sol circonda e ricerca in 24 ore, quanta noi al presente abbiamo per la industria degli uomini di questi nostri secoli.
     
     
     
      ____________________________________________________________
     
     
     
      Epistola di Massimiliano Transilvano, secretario della maestà dello imperatore, scritta allo illustrissimo e reverendissimo signore il signore cardinal Salzuburgense, della ammirabile e stupenda navigazione fatta per gli Spagnuoli lo anno MDXIX attorno il mondo.
     
      In questi giorni, illustrissimo e reverendissimo Signor mio, ritornò una di quelle cinque navi, le quali negli anni passati Cesare, essendo a Saragosa di Spagna, mandò al mondo nuovo fin ora a noi incognito, a cercar le isole nelle quali nascono le spezierie. Perché, ancora che li Portoghesi portino gran quantità a noi di quelle che pigliano dall'Aurea Chersoneso, la qual si stima esser quella che adesso si chiama Malacca, nientedimanco nelle Indie orientali di dette spezierie non nasce se non il pepe, perché le altre, cioè cinamomo, garofani, noci moscate e il macis, che è la scorza di dette noci, sono portate da paesi lontani e da isole a pena conosciute per nome a dette Indie, con navi fatte senza alcuno ferramento, ma legate di corde di palma, delle quali le vele son tonde, similmente tessute di vinchi fatti di sottil rami di palma: e chiamano queste navi giunchi, e con simili navi e vele fanno il lor viaggio, con un solo vento in poppa o al contrario.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Massimiliano Transilvano Salzuburgense Spagnuoli Cesare Saragosa Spagna Portoghesi Aurea Chersoneso Malacca Indie Indie