Ritornarono adunque gli Spagnuoli in Zubut, avendo perduto il capitano dell'armata con altri sette compagni, dove n'elessono un altro detto Giovanni Serrano, uomo di gran riputazione. Costui, subito rinovata la pace col signor di Zubut con nuovi doni, gli promise di vincere il re di Mathan. Aveva uno schiavo Magaglianes nato nelle isole Molucche, il quale altre volte trovandosi il detto capitano in quelle isole avea comperato. Costui avea imparato molto ben la lingua castigliana, ed essendosi accompagnato con uno altro interprete di Zubut, che intendeva similmente il parlar delli popoli delle Molucche, menava tutte le pratiche che li nostri facevano; ed essendosi ritrovato nel fatto d'arme di Mathan, aveva avute alcune picciole ferite, e per questo stava disteso sul letto attendendo a guarire. Il capitan Serrano, che non poteva far alcuna cosa senza lui, cominciò a riprenderlo con parole aspre, cioè che, ancor che 'l suo signor Magaglianes fusse morto, non era però libero dalla servitú in modo che non fusse schiavo, e che patirebbe ancora maggior servitú, e sarebbe scoreggiato molto bene, se non facesse con piacevolezza quel che gli fusse comandato. Questo schiavo per le sopradette parole si adirò fortemente, ma non dimostrò però di averle avute per male.
Giovanni Serrano resta prigione di questi barbari. Dell'isole Bosol, Gibeth, Burnei e Gilolo, e de' mirabili ordeni e costumi de' popoli de Burnei. Come non è lecito parlar al re se non con alcune cerbottane. Come qui nasce in abbondanzia canfora, gengevo e cannella.
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