E quivi del Darien, del mar del Sur, dell'isola Spagnuola e di Cuba.
Avendo costoro empiuto le navi di garofani, e avendo avuto presenti da portar all'imperadore, si misero in viaggio: i presenti erano spade d'India e altre cose simili, ma il piú bel dono di tutti era lo uccelletto manucodiata, il qual tenendo sopra di sé nel combattere, si pensano esser sicuri e vincitori. Di questi tali uccelletti ne furono mandati cinque, delli quali ne ebbi uno dal capitan delle navi con gran prieghi, e lo mando a Vostra Signoria reverendissima, non accioché quella pensi dall'insidie e nell'armi esser sicura, come essi dicono, ma a fin che ella si cavi piacere della bellezza e della rarità di quello. Mando ancora un poco di cannella e di noci moscate e di garofani, accioché quella conosca le nostre spezierie esser molto migliori e piú fresche che quelle che ci portano i Veneziani e i Portoghesi.
Essendosi partiti li nostri da Thidore, la maggior delle due navi cominciò a far acqua, per modo che furono costretti di ritornare a Thidore. E veduto che non potevano acconciarla se non con grande spesa e lungo tempo, s'accordarono insieme che l'altra nave tornasse in Spagna per questa via, cioè che passasse vicino al capo detto dagli antichi di Catigara, dipoi per alto mare navigasse piú discosto che fusse possibile dai liti dell'Asia, accioché dai Portoghesi non fusse veduta, fino a tanto ch'ella s'appresentasse al promontorio dell'Africa, il qual si distende di là dal tropico del Capricorno molti gradi, chiamato da' Portoghesi capo di Buona Speranza, perché voltando il detto capo non sarebbe la navigazion difficile a ritornarsene in Spagna.
| |
Darien Sur Spagnuola Cuba India Vostra Signoria Veneziani Portoghesi Thidore Thidore Spagna Catigara Asia Portoghesi Africa Capricorno Portoghesi Buona Speranza Spagna
|