L'altro gigante che tenevan preso nella nave, mostrandogli il pane, che fanno d'una radice, diceva che si chiamava capar, l'acqua oli, panno rosso cherecai, color rosso cheiche, color negro aniel, e diceva tutte le parole in gola; e quando queste parole furono scritte, insieme con molte altre, li nostri lo domandavano ed esso le intendeva e le portava. Una volta un fece una croce avanti di lui, e la baciò mostrandogliela; e costui subito cridò «Setebos», e li fece segno che se piú facesse la croce, che Setebos gl'intraria nel corpo e lo faria crepare. Ma nel fin, quando s'ammalò, cominciò a dimandar la croce, e l'abbracciò e baciò molto, e si volse far cristiano avanti che morisse, e fu chiamato Paolo.
Del mar Pacifico; dell'isole Infortunate, del polo antartico e delle stelle che vi sono intorno, e come in quel luogo varia l'agucchia del bussolo; dell'isole dette Cipangu e Sumbdit; del capo detto dagli antichi Cattigara.
Sboccarono di questo stretto nel mar Pacifico alli 28 di novembre 1520, e navigarono tre mesi e venti giorni senza trovar mai terra, e mangiarono quanto biscotto avevano, e quando non ne ebber piú mangiavano la polvere di quello, la qual era piena di vermini, che puzzava grandemente dell'orina di sorzi; bevvero l'acqua che era diventata gialla e guasta già molti giorni. Mangiarono appresso certe pelli con le quali erano ravvolte alcune corde grosse delle navi, e dette pelli erano durissime per cagion del sole, pioggia e venti, ma essi le mettevano in molle per quattro o cinque giorni nel mare, e poi le cocevano in una pignatta e mangiavanle.
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