E cosí vennero molti di loro a veder il capitano, il qual cognobbe che erano uomini molto umani e pieni di ragione, e fece dar loro da bevere e da mangiare, donandogli berrette rosse, specchi, pettini, sonagli e altre cose simili; li quali, come viddero la cortesia del capitano, gli appresentarono pesci grandi, e un vaso pien di vino di palma, e fichi piú lunghi d'un palmo, e altri frutti minori ma saporiti, e duoi frutti di coche, che piú allora non ne avevano, faccendo segno con le mani che fra quattro giorni portariano risi, coche e molte altre cose.
Come facciano il vino delle palme, e della grande utilità delle coche, che sono frutti di detto arbore. Dell'isole Zuluam e Humunu, qual dipoi chiamarono arcipelago di San Lazzaro, e della conversazione di quelle genti.
Coche sono frutti di palme, e sí come noi abbiamo pane, vino, olio e aceto, cosí in questo paese cavano tutte queste cose di questo arbore. E fanno vino in questa maniera: tagliano un ramo grosso della palma, e appiccano a quello una canna grossa come una gamba, e in quella distilla del detto arbore un liquore dolce come mosto bianco, il quale è ancora un poco brusco; e mettono la canna la sera per la mattina, e la mattina per la sera. Questa palma fa un frutto che si chiama coco, il qual è grande come la testa d'uno uomo e piú, e la prima scorza è verde e grossa piú di due dita, tra la quale si trovano certi fili, delli quali ne fanno corde, e con esse legano le barche. Sotto di questa è una molto piú grossa, la quale abbruciano, e ne fanno polvere che è buona per alcune lor medicine.
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Zuluam Humunu San Lazzaro
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