Il re prese il prefato Antonio per la mano, e un suo uomo principale prese il suo compagno, e li condussero sotto un luogo coperto di paglia, ove era una barca tirata in terra, presa da alcuni suoi nimici, lunga ottanta palmi; e sedettero sopra la poppa di quella, parlando insieme per cenni. Tutti quelli del re stavano in piedi intorno a lui, con spade, pugnali, lance e targhe. Quivi fu portato un piatto pieno di carne di porco, e un gran vaso di vino, e ne bevevan ciascuna volta una tazza, e il restante del vino stava sempre coperto appresso del re, ancor che fosse in picciola quantità. Non ne beveva alcuno salvo che il re, e avanti che il detto prendesse la tazza per bevere, levava le mani giunte verso il cielo, e le voltava poi verso questi duoi nostri quando voleva bevere, e distendeva la man sinistra verso il detto Antonio, come se lo volesse battere, dapoi bevea; il detto Antonio faceva il simile, e tal segno fanno ciascun l'un verso l'altro, e con gran cerimonie e domestighezza mangiarono carne il venere santo.
Donarono molte cose che aveano portato da parte del capitano al re, e Antonio scriveva molte cose come loro le chiamano, e quando il re e li suoi il viddero scrivere, e che sapeva dapoi nominare le lor cose, se maravigliavano grandemente. E quando fu venuta l'ora di cena, furono portati alcuni piatti grandissimi di porcellana pieni di risi, e altri piatti di carne di porco con il suo brodo, e cenarono con li medesimi cenni e cerimonie. Poi si aviarono dove era il palazzo del re, il qual era fatto come è un tetto dove si tien il fieno, coperto di foglie di fico e di palme, ed era edificato sopra legni alti levati da terra, ove è necessario montar con scalini.
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