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      Quivi lo fecero seder con le gambe incrociate, sí come sedeno li sartori, e di lí a mezza ora fu portato un pesce arrosto, e gengevo fresco colto allora, e del vino; e il figliuol maggior del re, il qual si chiama il principe, venne ove erano costoro, e il re gli disse che sedesse appresso di loro, e cosí fece. Furono dapoi portati duoi piatti, l'uno di pesce col brodo e l'altro di risi, accioché mangiassero col principe: dove tanto fu mangiato e bevuto che erano imbriachi. Costoro usano per far lume di notte una gomma d'un arbore, la qual gomma si chiama anima, ravolta in foglie di palma. Il re fece cenno che voleva andar a dormire, e lasciò con li nostri il principe, col qual dormirono sopra una stuora di canne, con alcuni cussini di foglie. Il principe subito fatto giorno si partí, ma, come furono levati li nostri, li venne a trovare un fratel del detto, e gli accompagnò fino ad una isola ove era il capitano, il quale lo ritenne a desinar seco, e a lui e a tutti li suoi fece assai presenti.
      In quella isola ove il re venne a veder la nave delli nostri, si trovavano gran pezzi d'oro, come sariano noci over uova, crivellando la terra. Tutti li vasi del re sono d'oro, e tutta la sua casa è molto ordinata. Fra tutte queste genti non viddero il piú bell'uomo del re: ha li capelli lunghi fino sopra le spalle, molto neri, con un velo di seta sopra la testa; alle orecchie vi tiene appiccati duoi grandi anelli d'oro e grossi. Porta un panno di cottone lavorato di seta, il qual cuopre cominciando dalla cintura fino alle ginocchia; da un lato ha un pugnale col manico d'oro lungo, e il fodro è di legno lavorato.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307