Alle quali parole l'interprete disse come il suo signore, percioché era capitano di sí gran re, non pagava tributo ad alcun signor del mondo, e che se voleva pace che l'averia, e se guerra averia guerra. Allora un di quelli mercatanti, il qual era moro, disse al re: «Catacaia chita», cioè: «Guarda, signor, che questi sono quelli che hanno acquistato Calicut, Malacha e tutta l'India maggiore; chi fa lor bene ha bene, e chi mal male, e peggio ancora che non hanno fatto a Calicut e Malacha». L'interprete, udite queste parole, disse che 'l re suo signore era piú potente di gente e di navi che il re di Portogallo, ed era re di Spagna e imperador di tutta la cristianità, e se non vorrà esser suo amico, che gli manderà un'altra volta tante genti contra che lo distruggerà. Il Moro raccontò tutte queste parole al re, il quale allora disse che si consigliava con li suoi, e il giorno seguente gli risponderia. Poi fece portar una collazione di molte vivande, tutte poste in vasi di porcellana, con molti vasi di vino; e fornita la collazione li nostri se ne ritornarono, e referirono il tutto al re di Messana, ch'era un delli primi appresso questo re, e signor di molte isole, il qual volse smontar in terra e, andato al re di Zubut, gli narrò la gran cortesia ch'era in questo capitan generale.
Come il capitano andò a trovare il re di Zubut, come contrassero amicizia insieme, e de' presenti si fecero l'un l'altro; e con quanta attenzione quelli che dipoi furono mandati dal re al capitano stavano ad udir parlar esso capitano delle cose della fede.
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