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      Dopo desinar il nepote del re, il qual è il principe, venne col re di Messana, il Moro e un loro proposto maggiore, con altri otto uomini principali, per far l'amicizia col capitano, e sedette in una sedia coperta di velluto rosso; gli altri principali sopra alcune altre sedie, e altri sopra alcune stuore. E il capitano gli fece dimandar s'era di loro costume di parlare in publico o in secreto, e se questo principe col re di Messana aveano auttorità di far la pace e amicizia. Dipoi il capitano disse molte cose circa questa pace, e pregava Iddio che la confermasse in cielo; costoro dissero che mai piú aveano udito simil parole, e che avean gran piacere in udirle. Il capitano, vedendo che volontieri l'ascoltavano, cominciò a dir loro molte cose pertinenti alla fede nostra; poi dimandò loro chi succedeva nella signoria dopo la morte del re. Risposero che 'l re non aveva figliuoli maschi, ma tutte femmine, e che questo suo nepote avea tolta per moglie la figliuola sua maggiore, e per questo si chiamava principe; e quando il padre e la madre sono vecchi non gli onorano piú, ma li giovani sono quelli che comandano. Il capitano gli disse che Iddio avea fatto il cielo e la terra e il mare e qualunque altra cosa, e che avea comandato che si dovesse onorar il padre e la madre, e chi altramente facesse saria condannato al fuoco eterno. Gli disse poi come tutti noi eravamo discesi da Adam ed Eva, nostri primi parenti, e come l'anima nostra era immortale, e molte altre cose pertinenti alla fede.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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